giovedì 19 settembre 2013

Arrugas (Rughe), esce nei migliori cinema d'Italia il cartoon spagnolo che ha conquistato la Ghibli di Miyazaki

Se volete scoprire qualcosa di diverso al cinema, filone Bruce La Bruce
se volete farvi sorprendere
se volete diventare più giovani di spirito
dovete vedere Arrugas - Le rughe, cartoon spagnolo per tutti



di Roberto Silvestri

Attenzione. Bisogna scovare nei prossimi giorni nelle sale preferite della vostra città (e se non lo troverete richiedetelo direttamente ai distributori indie) Arrugas – Rughe. Un film straordinario (prima mondiale al festival di San Sebastian del 2011) che narra l’amicizia tra il galiziano Emilio, ex dirigente periferico di banca, e l'argentino Miguel, due anziani abbandonati dalle famiglie, inesperte e un pochino disumane, che s’incontrano in una residenza geriatrica modello dotata perfino di piscina (anche se è chiusa e nessuno la usa) e vengono messi nella stessa stanza. 

I bambini che vedranno il film troveranno bizzarra e divertente la storia di questa amicizia, messa sempre in discussione a causa dei caratteri conflittuali della strana coppia, introverso e formale l'uno, quanto estroverso e 'poco ortodosso' l'altro.

Emilio, che arriva in uno stato iniziale di Alzheimer, verrà aiutato dal furbo Miguel e da altri compagni e compagne, a non finire al tanto temuto ultimo piano dell’istituto, dove viene recluso (urlante) chi ha perso la ragione e non può più provvedere a se stesso.




Il metodo che Miguel usa è fingere di mangiare sempre tutto, nascondere ogni defaiances, sua e degli amici, agli infermieri e ai medici, non prendere mai le pillole che rimbambiscono, progettare fantasiosi piani di fuga, farsi qualche bella nuotata in piscina al di fuori dagli sguardi indiscreti, raccogliere con ogni mezzo necessario (anche umanamente scorretto) tutti i soldi utili a comprare clandestinamente una fuori serie dal tetuttccio reclinabile (che servirà per la grande fuga) o un cagnolino ), per un altro amico sull'orlo della depressione, non reprimere mai i ricordi d'infanzia (sono le scene più alla Miyazaki), i flash back piacevoli e le fissazioni più fantasiose e 'pazze' (come immaginare di trovarsi sull'Orient Express, ventenni, charmant e fumando una sigaretta all'ambra con il bocchino)...

Il film che non utilizza solo il supporto digitale è costato 'solo' due milioni di euro. Dunque non può pretendere una animazione dettagliata e a tutto tondo, né le centinaia e centinaia di coloristi, inchiostratori e animatori a cui ci aveva abituato la classicità Disney e perfino qualche recente film francese (L'illusionista, per esempio). 

Dunque i movimenti sono semplificati, e si concentrano sugli occhi, le ciglia e su lievi movimenti della testa e del corpo. Per fortuna le condizioni fisiche dei nostri portagonisti non costringono a movimenti fiammeggianti e esagitati. Non poche le difficoltà di lavorazione che vengono così esibite (con trasferimenti dal Belgio alle Filippine per risparmiare sui costi). 

Ma la missione impossibile  di tingere con i toni pastello della commedia lieve una storia teneramente tragica, dal retrogusto dark e perfino insostenibile, che dell'avvicinarsi della morte, e della perdita di controllo progressivo delle facoltà motorie e mentali tratta, è perfettamente riuscita. 

Anche per la maestria narrativa del regista Ignacio Ferreras e dei quattro sceneggiatori (Ángel de la Cruz, Paco Roca, Ignacio Ferreras e Rosanna Cecchini, disegno dei personaggi di Paco Roca) che trasformano la quotidianità altrimenti tediosa della residenza asettica, dove per molti la vita sembra ormai finita, in avventure continue, progetti, fantasie erotiche, colpi di scena. Quasi un richiamo ai grandi classici del cinema della vecchiaia non consolatori, da Umberto D. a Cocoon alla Vecchia signora indegna di René Alliò. 

Quando nasce una nuova distribuzione bisogna colpire subito il pubblico con un'opera originale, forte, sorprendente e fuori del comune. Che però può attivare il pubblico più attento e costruire un mercato 'in più'. E' questo il caso. Anche perché questa nuova distribuzione ha origini in un festival che da qualche anno avvicina una cinematografia come quella iberica un tempo strettamente intrecciata alla nostra ma recentemente sparita dal nostro immaginario.

La scelta di Arrugas (Rughe) si muove proprio nella direzione dell'uppercut delicato. Il cartone animato per adulti, e dalla tematica più che forte, ha infatti ormai un suo pubblico mondiale consolidato. Grazie ai festival e all'appoggio critico, non solo il docu-cartoon israeliano Valzer con Bashir e la graphic novel mobile franco-iraniana Persepolis, ma anche l'hollywoodiano Up! di Lasseter (protagonista un vecchio così indisponente che gli stores Disney si sono rifiutati di venderlo come merchandising) e il nuovo Miyazaki (protagonista un costruttore di aeroplani da guerra degli anni venti e trenta che saranno quelli dei kamikaze) hanno forzato gli standard del cartoon per bambini (accompagnati dagli adulti) e scelto esplicitamente il target degli adulti di tutte le età (accompagnati dai bambini).   

EXIT med!a, l'organizzazione che promuove il Festival del cinema spagnolo di Roma, ha escogitato così, da qualche tempo, una nuova formula per diffondere cinema di qualità in Italia, paese dal crescente analfabestismo, lobomotizzato da flussi informativi sempre più ristretti o sciovinisti, o trattati sempre più col 'bromuro'.   

Le uscite di Rughe, misurate sala per sala, per cogliere a fondo le specificità e le particolarità di ciascun contesto territoriale, sono iniziate a Roma e Milano, proseguite a Cagliari e da settembre di nuovo a Roma (Nuovo Cinema l'Aquila alle 1830 e 20.30), La Spezia-Lerici, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, oltre a Firenze, Lucca, Napoli e Bologna.   

Arrugas – Rughe, che dura 89',  ha raccolto un grande successo di critica e pubblico in patria, è uscito già in Francia, Regno Unito e Stati Uniti (Matthew Modine ha partecipato al doppiaggio), e sarà distribuito a breve anche in Giappone, uno dei mercati più ermetici per le animazioni straniere, dal mitico Studio Ghibli. Tutte le sale, i cineclub e gli organizzatori di rassegne interessati possono contattare www.cinemaspagna.org/arrugasilfil o exitmedia.info@gmail.com o telefonare alla direttrice del festival Iris Martín-Peralta  (+39) 380 590 8856.  
Ma perché un festival viene istigato a distribuire? 
I festival servono a promuovere la distribuzione, anche telelvisiva, dei film più interessanti di tutto il mondo. Ma qualche volta un festival (il festival del cinema spagnolo di Roma, in questo caso) stanco della vigliaccheria dei distributori, degli esercenti e dei responsabili delle programmazioni cinematografiche di Rai, Mediaset, Sette e Sky, è quasi costretto a diventare distributore in proprio. Non si può fare solo vetrina, una volta all'anno.  Bisogna rischiare.

L'ultima edizione del festival spagnolo, svoltasi nel maggio scorso al Farnese, ha decretato anche in Italia il successo critico e di pubblico di questo film animato spagnolo (anzi gallego, per set, e diretto da un valenciano) per adulti che è uscito nel 2011 e ha vinto premi internazionali e il Goya madrileno non solo come migliore cartoon ma anche (ed è la prima volta nella storia spagnola per un film d'animazione) come migliore sceneggiatura non originale. Arrugas (Rughe) è infatti tratto da una graphic novel del 2008 di Paco Roca (Premio Nazionale del Comic 2008, edito in Italia da Tunuè col titolo ‘Rughe’).  

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