Cannes è un sistema chiuso e ben coordinato. Si allevano i giovani cineasti premiando i migliori corti provenienti dalle scuole del cinema, attraverso Cinefondation, con 15 mila euro che vanno al primo premio, e si aiutano poi i nuovi talenti nei loro progetti, attraverso borse di studio, lanciando i lungometraggi d'esordio nelle sezioni parallele e poi nel concorso ufficale. Dunque la premiazione più importante, in prospettiva, è proprio quella di Cinéfondation. L'Italia negli ultimi due anni era entrata in finale. Quest'anno no. La giuria del 2013, presieduta da Jane Campion e che comprendeva Maji-da Abdi, Nicoletta Braschi, Nandita Das e Semih
Kaplanoğlu, ha giudicato 18 film studenteschi su 1 550 opere presentate provenienti da 277 scuole di cinema dando il primo premio a Needle, alla cineasta Anahita Ghazvinizadeh della School of the Art Institute of Chicago, Usa. Anche lo scorso anno il primo premio era andato a una cineasta russa. Secondo premio alla belga Sarah Hirtt per Aspettando il disgelo. Terzo premio al ceco Matus Vizar per Pandas (a ciacun regista vanno 7500 euro).
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