Mariuccia Ciotta
VENEZIA
La coppia sullo schermo e nella vita
Michael Fassbender-Alicia Vikander val bene Venezia e il suo tappeto
rosso. Ma The Light Between Oceans (concorso), che offre ai
due grandi attori una prova di recitazione imponente, resta
impigliato nelle pagine del romanzo della scrittrice australiana M.L.
Stedman al suo debutto, un caso letterario che non sfugge alla
DreamWorks, ed è subito film. Il regista 40enne del Colorado Derek
Cianfrance firma la sceneggiatura senza riuscire a districare la
trama carica di vibrazioni emotive, di spinte e controspinte, di
capovolgimenti di fronte a proposito dell'amore e dei suoi crimini.
Australia 1918, cromatismi d'epoca,
aplomb da Commonwealth, Tom (Fassbender) ha inciso in faccia la
carneficina della Grande guerra e si fa spedire su una roccia
desolata, l'isola di Janus, tra l'oceano indiano e quello australe, guardiano di un
faro che metaforicamente allude al suo cuore spento. A riaccendere la
scintilla è Isabel (Vikander, The Danish girl), che decide di
seguirlo da moglie nel deserto dell'isola, e qui la metafora comincia
a scricchiolare sotto il peso della realtà. Perché Isabel perde per
due volte il figlio atteso in mancanza di un medico o di un aiuto
qualsiasi mentre il marito scruta il mare? Perché quando lei è
incinta non torna nel continente, dal quale arrivano regolarmente le
provviste? Siamo nell'astrazione filosofica, probabilmente, e tutto
va verso l'ossessione della madre mancata, che s'impossessa di una
neonata arrivata dal mare, su una barca alla deriva, e non vuole
cederla alla vera madre (Rachel Weisz). Il feuilleton emerge e
ammicca con l'interrogativo posto al lettore-spettatore, fa bene o no
Isabel a tenersi la bambina? Sullo sfondo l'odio anti-tedesco, la
depressione post-bellica, la solitudine, la preghiera, il lutto...
Cianfrance, che ha studiato cinema con il cineasta underground Stan
Brakhage, cerca di sperimentare punti di vista multipli, però, la
materia visiva da materiali d'archivio, solenne e statica, ha il
sopravvento. Resta anche l'intensità drammatica e ammirevole di
Fassbender, Vikander e Weisz.
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