Mariuccia Ciotta
Cannes
François Ozon è un
regista cinéphile dichiarato e se in Frantz si affidava a
Ernst Lubitsch con esito ammirevole, in L'amant double
(concorso) affolla i suoi maestri sullo schermo che collassa sotto il
peso di Hitchcock, Lynch, Lang... il De Palma di Doppia
personalità ( '92) con John Lithgow psichiatra assassino
dissociato in identità multiple, e il Cronenberg di Inseparabili
('88) con Jeremy Irons al quadrato nella parte di due gemelli
monozigoti ginecologi perversi che amano scambiarsi donne e uteri.
Una vagina, vista dallo
speculum, apre il film e muta poi in un occhio... Ozon frulla tutto e
lo riflette sulla faccia ipnotica di Marine Vatch (Giovane e
bella, 2013), Chloé, capelli corti, abiti maschili, corpo
androgino, atteggiamento fluid gender così da avvicinarsi alle
fantasie erotiche del regista e procurarsi al sex-shop quel che fa
invidia alle donne, secondo Freud.
Lo psicanalista Paul
(Jéremie Renier) innamorato di Chloé si sdoppia, gemello dolce,
gemello macho, e anche lei, afflitta da dolori di stomaco e incubi
ricorrenti, cova nella pancia un'altra citazione cinefila, Alien.
Il ventre gonfio di bimbo si spacca e dalla ferita aperta esce
una manina-tentacolo sanguinante. Chloé ha divorato se stessa,
sorella cannibale, figlia di una meravigliosa Jacqueline Bisset.
Gatti impagliati dalla
fauci spalancate circolano nel film per compiacere i divertiti
cinefili che ricordano L'uomo che sapeva troppo.... Mentre il
pedinamento della realtà si dissolve nei tanti piani della storia
che passa dal thriller all'horror al soft-core, sesso tra due corpi
identici, in un avvitarsi del film dove sogno, fantasia,
allucinazione, realtà si fondono in una poltiglia anti-emotiva.
Ozon si diverte ad
ambientare il suo iper-omaggio meta-cinematografico in un museo
d'arte contemporanea pieno di trasparenze e apparizioni in un
crescendo cronenberghiano di ammassi carnosi e trasudanti liquami. E
anche David Lynch corre alla fine in aiuto di François Ozon con
l'immagine deformante e fiabesca che riflette l'impossibile, ma, come
succede ai vampiri, nello specchio non c'è niente.
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