Roberto Silvestri
I film americani sono più narrativi. Quelli europei più contemplativi. Non è un luogo comune, sono fatti. I primi sono veloci, i secondi lenti. I primi eccitano e tolgono il respiro. I secondi sono macchine visuali umaniste che adorano la profondità di campo. Hollywood gioca al postumano e al primo piano, sfocati gli sfondi, ma è individualista. Parigi & Co. si vanta di lasciare la ricezione del pubblico più libera, ma è sotto tutela dello stato.
Entrambi gli standard, formalizzatisi già oltre un secolo fa, tra la spettacolarità di Cabiria e l'incalzante dinamicità di Intolerance, possono essere luminosamente penentranti ma si danno regole ferree e sistemi di tabù molto ben controllati da osservare. Pena l'emarginazione. C'è però
Medeas di Andrea Pallaoro (Italia-Messico) |
Le quattro volte di Michelangelo Frammartino |
Mirko Locatelli, I corpi estranei |
La rassegna è organizzata dall’Apulia film commission (che gestisce i Cineporti) in collaborazione con la rivista Uzak ed è curata da Luigi Abiusi, che al tema ha dedicato il libro scritto a più mani Il film in cui nuoto è una febbre. Registi fuori dagli sche(r)mi pubblicato nel 2012 da CaratteriMobili. Sono stati invitati a Bari sei cineasti quasi tutti europei (per questioni di budget), i cui film fuori scherma hanno difficile vita nella normale distribuzione anche televisiva italiana, pur se affascinano i festival di prima fascia mondiale e conquistano l'interesse della critica di tendenza, dei circuiti universitari e dei cineclub più spregiudicati. E altrettanti critici cinematografici (chissà perché tutti e dodici maschi) che dialogheranno con i filmmakers e il pubblico.
I'm not him di Tayfun Pierlimoglu |
Seguiranno il 20 febbraio «Der Unfertige» di Jan Soldat (Germania 2013), interviene Giona Antonio Nazzaro, documentario su Klaus Johannes Wolf, un sessantenne che ha deciso di vivere come uno schiavo gay; il 27 febbraio il film, di lentezza provocatoria, che ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura al festival di Roma 2013, una meditazione impetosa su ciclicità e ripetizione, tra Kaurismaki e Kieslowski, «I’m not him» di Tayfun Pierlimoglu (Turchia/Francia/Grecia/Germania 2013), interviene Luigi Abiusi (lui e lei lavorano in una cucina a Istanbul, il marito di lei è in prigione...).
Les rencrontres d'après minuit di Yann Gonzales |
Eric Cantona in "Les rencontres d'apres minuit" di Yann Gonzales |
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