di Roberto Silvestri e Mariuccia Ciotta
L'acuta massima di
Billy Wilder 'uno spettatore in sala puo' essere anche stupido, ma
una platea e' sempre un genio', credo possa essere applicata anche
alle arene estive. Che il nostro clima mediterraneo offre come
piacere impermeabile alla moda. E che sono in interessante
metamorfosi. Una platea, molto meglio se ibrida e creola, perfino con
occhialetti 3d, grida all'unisono che “il re e' nudo”, anche se i
giudizi sul re, “mi piace” - “non mi piace”, variano a
seconda dei gusti. La bufala non passa mai inosservata a un raduno di
filmgoers.
Comunque sconsiglio di
allestire in casa un “Imax private Theater”. Non
solo perche' in Italia non c'e' neppure quello pubblico, di Imax (che poi sarebbe uno schermo gigantesco cono immagini in altissima definizione). Non solo
perche' se lo puo' e vuole permettere solo Arnold Schwarzenegger e i
suoi 25 amici. Il costo e' infatti da nababbo arabo (oltre 2 milioni di
dollari). I muri di casa devono essere, poi, assiro/babilonesi:
lunghezza 30 metri, altezza circa 26. Inoltre e' esoso l'affitto di
film, opere liriche ed eventi sportivi in diretta, in quasi
contemporanea con i templi della visione gigantesca in 4K e del suono
in dolby 7.1 digital surround, o in Power Point, ancor piu' viscerale
e perfetto. E poi le partite dell'europeo viste in Imax o in 3D non aggiungono ancora molto alla visione tradizionale.
Ma nonostante la
definizione visiva e sonora divina e l'aria condiziata a manetta (non
esiste in realta' l'arena Imax) il vero piacere estivo e' piu' imperfetto, di
gruppo effimero e a cielo aperto. E' il momento dell'incontro e dello
scambio con gli sconosciuti, i diversi, gli stranieri. A Roma, come a
Los Angeles, in sperdute localita' di villeggiatura e' di grande
moda, organizzare proiezioni, per 30 persone al massimo e nel
cortiletto di casa, di film eccentrici, avulsi, underground,
scomparsi dal grande giro, presentati in contesti colti e in
simultanea con esposizioni d'arte, istallazioni, conferenze.
In
California si pagano 7 dollari e gli aventi diritto sulle pellicole
non protestano, perche' sono proprio loro che, di solito, a
introdurre i film. Per chi preferisce i target misti e piu' folti
consiglio visioni (di crescente successo) in arene itineranti, che si
spostano nelle location cinematografiche piu' celebri della storia.
Il gruppo romano del Labirinto, molto prima che le film commission
nascessero, ne e' stato il precursone, compilando cartine geografiche
dell'immaginario che collegavano piazza dei Consoli, con la torretta
medievale di Questi Fantasmi di Pietrangeli, alla via dove Anna Magnani viene
trucidata dai nazisti in Roma citta' aperta di Rossellini. Stabili,
invece, altre arene costruite gia' come set cinematografici, che
simulano luoghi 'esotici' o grandi civilta' scomparse.
E' vero che l'estate e'
il momento dell'anno di massima disattenzione e distrazione, quando
ci si gode un riposo meritato e “a copertura totale”, ma la
particolarita' estetica del piacere schermico tollera anche, anzi
provoca e scavalca la distrazione. Valvola di sicurezza per non
essere sopraffatti dalla gigantesca quantita' di informazioni e
suggestioni che ogni film contiene, e che i pop corn, i vicini
vocianti o con la testa altrove, i cellulari al lavoro, l'alzarsi continuo degli spettatori per andare alla toilette o a bere, o la risata
inquietante di uno spettatore in prima fila, nel silenzio generale
del dramma, non fanno che perfezionare.
La mania crescente di
mangiare, nei cinema a 5 stelle, con il tavolino e tutta la batteria
di forchette e coltelli, aggiunge poi complicazioni di soundtrack non
indifferenti. Eppure c'e' una verita' nel
detto: “il pubblico ha sempre ragione”. Anche se viene bombardato
dalla pubblicita' invadente e dall'imperialismo dei blockbuster, la
moltitudine vede cose che sfuggono anche ai piu' acuti analisti e
critici. L'Estate romana di Nicolini, che accostava i film, anche
quelli piu' diversamente classici, ai capolavori architettonici o
urbanistici dell'antichita', come la basilica di Massenzio, l'arco di
Costantino o il circo Massimo, non solo rispose con il divertimento
collettivo alla strategia degli anni di piombo che ci voleva soli e
chiusi in casa davanti alla tv, ma creo' una feconda sinergia e
sovrimpressione tra epoche, classi sociali e modelli di immaginario
(alto e basso) fino a quel momento conflittuali e inconciliabili. E'
vero che scandalizzo' non pochi antichisti. Ma lancio' la moda di
proiettare i film dove meno te lo aspetti, anticipando l'uomo
solitario che se li vede nella sua mano, i film, gironzolando per il
mondo. Perfino quando la scelta dei film non e' ne' originale ne'
stravagante ne' sovversiva, come nel caso (limite) dei ragazzi del
cinema America, che almeno salvaguardano un tesoro pubblico che sta
per essere dilapidato dalla gentrificazione, e dunque possono permettersi tutto, l'arena
estiva trasforma e rimodella le immagini che vediamo semplificando la
ricezione se sono oscure, tranquillizzandoci se sono paurose,
ridicolizzandole se sono autenticamente trombonesche.Una moda recente di squisita natura anglosassone sta portando nelle notti di mezza estate, al cinema, molti cittadini che non vanno in vacanza "fuori mura". E cosi' la notte si va a vedere un classico muto o in bianco e nero, preferibilmente, al cimitero. Facendo picnic tra la lapide di Clifton Webb e quella della famiglia Fairbanks. Basta contattare Cinespia per avere il calendario degli eventi, "Hollywood Forever Cemetery", 6000 Santa Monica Blvd, Los Angeles, CA 90038.
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