La soluzione del quiz è: il corpo imbalsamato del bandito statunitense Charles Arthur 'Pretty Boy' Floyd, esposto nel 1934 allo Sturgis Funeral Home di East Liverpool, Ohio.
Channing Tatum è Floyd in Public Enemies (2009) |
Pretty Boy Floyd è sepolto invece a Akins, sempre in Oklahoma. Che è considerato lo stato più derelitto d'America. I suoi abitanti per decenni sono stati considerati i 'nigger' d'America.
Avete recentemente visto Pretty Boy Floyd, interpretato dall'attore Channing Tatum in Public Enemies (2009 film) con Christian Bale e Johnny Depp. Ma la sua leggenda è nata tanti anni fa....
Nel marzo del 1939, 5 anni dopo la morte del bandito, Woody Guthrie, il celebre folksinger comunista, nativo dell'Oklahoma, compose una canzone per chiarire meglio il senso di una vita disperata, The Ballad of Pretty Boy Floyd, che comprende queste celebri strofe:
"If you'll gather 'round me, children, a story I will tell
'Bout Pretty Boy Floyd, an Outlaw, Oklahoma knew him well.
(...)
As through this world you travel, you'll meet some funny men;
Some will rob you with a six-gun, and some with a fountain pen."
Questa ballad è stata eseguita molte volte, tra gli altri da Bob Dylan (1988), The Byrds, Joan Baez (1962), Melanie Safka, Arlo Guthrie, Pete Seeger, Ghost Mice, The Duhks, Christy Moore, Wall of Voodoo. Un riferimento da Floyd è anche nel rap "The Message" di Grandmaster Flash and the Furious Five e all'inizio della canzone Gentleman of the Road (2000) dei Devils Brigade.
La band canadese Pretty Boy Floyd |
Pretty Boy Floyd è il nome di una band glam metal canadese di Vancouver che ha debuttato nel 1987 con Leather Boyz With Electric Toyz
Pretty Boy Floyd è un romanzo sulla vita del gangster scritta nel 1995 da Larry McMurtry e Diana Ossana
Nel fumetti: l'avversario più ostico di Dick Tracy, Flattop Jones, ha molto in comune con Pretty Boy Floyd. E nei videogame Team Fortress 2 un'arma si chiama Pretty Boy's Pocket Pistol....
Al cinema: Pretty Boy Floyd di Herbert J. Leder, con John Ericson (1960). Robert Conrad è Floyd in Young Dillinger (1965). Inoltre A Bullet for Pretty Boy', del 1970, con Fabian. Steve Kanaly è Floyd nel film del 1973 di John Milius Dillinger con Warren Oates. Martin Sheen è Floyd nel tv movie del 1974 The Story of Pretty Boy Floyd. Bo Hopkins è Floyd nel tv movie del 1975 The Kansas City Massacre.
Il prezioso fotogramma (che non ho trovato su Internet) ritrae Charles Arthur 'Pretty Boy’ Floyd (3 febbraio 1904 – 22 ottobre 1934) sul tavolo dell'obitorio, attorniato dagli agenti che, presumibilmente, lo hanno ucciso. L'inquadratura, che ha sorprendenti analogie con quella di Ernesto Che Guevara cadavere, circondato dai soldati boliviani che lo hanno braccato, è tratta da un newsreel girato dopo la sua cattura.
Il 'frame' proviene da un documentario in 16mm prodotto da William Randolph Hearst (il magnate reazionario che ispirò Orson Welles per Quarto Potere). Il positivo e il negativo di quel cinegiornale sono conservati negli archivi dell'Ucla, l'università (pubblica) della California di Los Angeles, che da circa venti anni sta restaurando l'intero patrimonio della "Hearst Metrotone News Collection", uno dei più imponenti archivi documentaristici del mondo. Quando mi è stato regalato il fotogramma l'archivista mi ha detto: 'è Dillinger'. Ma si sbagliava.
W. R. Hearst, repubblicano della destra doc, dagli anni 10 agli anni 40 del secolo scorso, ci ha lasciato non soltanto un meraviglioso materiale filmato sulla prima guerra mondiale, il confitto Usa-Messico, lo scandalo dei Black Sox, i pionieri dell'aviazione e gli esploratori del Polo Nord (per ricordare solo i newsreel del periodo muto) ma fiancheggiò anche, con le armi dell'immaginario 'sporco', le campagne propagandistiche, anche quelle più criminali, del capitalismo proto-liberista degli anni venti: la caccia ai rossi, la denigrazione di ogni avversario politico, e soprattutto del più che socialista F.D. Roosevelt, e la messa a punto per i decenni a venire di 'macchine del fango' ben collaudate contro chiunque mettesse lacci ed ostacoli alla libertà di mercato più estrema, fossero individui, artisti, intellettuali, capitalisti 'perdenti', economie da sbriciolare (es.: la demonizzazione del Messico e oggi della Colombia, a proposito della droga), paesi da invadere o colonialisti da scalzare (la guerra contro la Spagna per la conquista di Cuba si è giovata di falsità inventate, diffuse e ingigantite dai media Hearst, proprio come il sistema militare-industriale farà durante le aggressioni in Vietnam e in Iraq).
Hearst aizzò così, attraverso questi documentari, richiestigli espressamente dal creatore dell'Fbi, Edgal J. Hoover (lo abbiamo visto nel film di Eastwood), l'opinione pubblica americana degli anni trenta a finanziare, in nome della sicurezza, e contro la paura artatamente creata, la formazione di una superpolizia federale. Ingigantendo le attività criminali di proletari americani impoveriti e emerginati dalla depressione, dalla disoccupazione, dalla fame e dalla siccità. Nel romanzo chiave che racconta quegli anni, Furore di John Steinbeck (1939), e non è un caso, ecco fare la sua apparizione proprio Pretty Boy Floyd, molte volte ricordato da Ma Joad come vittima della crisi. Infatti, assieme a Dillinger e a Baby Face Nelson, Floyd è stato considerato dall'Fbi nascente il pericolo pubblico n.1 nei primi anni trenta: una triade leggendaria per l'immaginario americano.
Rapinatore famigerato ma anche gentiluomo adorato del Midwest e del West South Central, figura tragica e vittima di quei tempi durissimi, Pretty Boy Floyd è entrato nella leggenda popolare come tanti altri ribelli della Grande Crisi, istigati all'autosopravvivenza dal cinismo politico e bancario più efferato. Inoltre non si sa ancora bene come è stato ucciso e da chi. Polizia locale o federale? Anche se nella foto sono inquadrati gli agenti locali Robert "Pete" Pyle e George Curran, uccisori e 'imbalsamatori' ufficiali.
Il 'frame' proviene da un documentario in 16mm prodotto da William Randolph Hearst (il magnate reazionario che ispirò Orson Welles per Quarto Potere). Il positivo e il negativo di quel cinegiornale sono conservati negli archivi dell'Ucla, l'università (pubblica) della California di Los Angeles, che da circa venti anni sta restaurando l'intero patrimonio della "Hearst Metrotone News Collection", uno dei più imponenti archivi documentaristici del mondo. Quando mi è stato regalato il fotogramma l'archivista mi ha detto: 'è Dillinger'. Ma si sbagliava.
W. R. Hearst, repubblicano della destra doc, dagli anni 10 agli anni 40 del secolo scorso, ci ha lasciato non soltanto un meraviglioso materiale filmato sulla prima guerra mondiale, il confitto Usa-Messico, lo scandalo dei Black Sox, i pionieri dell'aviazione e gli esploratori del Polo Nord (per ricordare solo i newsreel del periodo muto) ma fiancheggiò anche, con le armi dell'immaginario 'sporco', le campagne propagandistiche, anche quelle più criminali, del capitalismo proto-liberista degli anni venti: la caccia ai rossi, la denigrazione di ogni avversario politico, e soprattutto del più che socialista F.D. Roosevelt, e la messa a punto per i decenni a venire di 'macchine del fango' ben collaudate contro chiunque mettesse lacci ed ostacoli alla libertà di mercato più estrema, fossero individui, artisti, intellettuali, capitalisti 'perdenti', economie da sbriciolare (es.: la demonizzazione del Messico e oggi della Colombia, a proposito della droga), paesi da invadere o colonialisti da scalzare (la guerra contro la Spagna per la conquista di Cuba si è giovata di falsità inventate, diffuse e ingigantite dai media Hearst, proprio come il sistema militare-industriale farà durante le aggressioni in Vietnam e in Iraq).
Un'altra immagine del cadavere di Pretty Boy Floyd |
Rapinatore famigerato ma anche gentiluomo adorato del Midwest e del West South Central, figura tragica e vittima di quei tempi durissimi, Pretty Boy Floyd è entrato nella leggenda popolare come tanti altri ribelli della Grande Crisi, istigati all'autosopravvivenza dal cinismo politico e bancario più efferato. Inoltre non si sa ancora bene come è stato ucciso e da chi. Polizia locale o federale? Anche se nella foto sono inquadrati gli agenti locali Robert "Pete" Pyle e George Curran, uccisori e 'imbalsamatori' ufficiali.
Floyd era nato a Bartow County, Georgia ma era cresciuto in Oklahoma perché la sua famiglia si era trasferita lì nel 1911. Kansas, Arkansas e Missouri hanno completato il suo panorama adolescenziale fino al primo arresto, a 18 anni, per aver rubato monetine per l'equivalente di tre dollari e 50 cents in un ufficio postale locale. Tre anni dopo, nel 1925, un arresto per rapina, a St. Louis, Missouri. Cinque anni di carcere, di cui ne sconta tre e mezzo. Esce e per molti anni svaligia banche con i migliori professionisti della zona. Il nomigliolo che gli affibbiano lo irrita proprio come a Nelson il "Baby Face".
L'album del film di Herbert Leder (1960) |
Poco dopo l'uccisione di John Dillinger, il 23 luglio del 1934, "Pretty Boy" Floyd fu ufficialmente dichiarato Nemico pubblico n.1 e il 22 ottobre fu colpito a morte sulla Sprucevale Road, tra Beaver Creek State Park e Clarkson, Ohio|Clarkson, vicino East Liverpool, Ohio, mentre era inseguito da Melvin Purvis e da agenti Fbi e locali. Morì sotto un albero di mele ma ancora non è stata chiarita la dinamica dei fatti. L'agente in pensione Chester Smith, il capo della polizia di East Liverpool, Hugh McDermott, hanno partecipato all'azione e le loro testimonianze non coincidono con quelle di Purvis. (R.S.)
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