giovedì 21 maggio 2020

Quante stellette a Michel Piccoli?



di Michel Piccoli (*) 

Elogio funebre di Luis Bunuel 







Michel Piccoli in La Via lattea, nel ruolo di De Sade 



Mi dispiace di non essere con voi al fianco di Serge Silberman e di Juan Bunuel. Mi dispiace di essere sollecitato, troppo spesso o forse non abbastanza, a onorare la memoria. di Luis Bunuel.
Odio la morte degli amici.
Quella di Bunuel è strana.
Da parte sua questo è normale. Non morirà mai. 
Siamo dunque condannati a celebrarlo fino alla fine dei tempi. 
Ma che cos'è la fine dei tempi? La morte di Bunuel segna la fine di un tempo? Di un'epoca? No. Egli sarà per sempre un fulmine e un lampo. 
Attraverso la sua vita, attraverso suo incomparabile humour, la sua incomparabile luce, attraverso i suoi film incomparabili, ci illuminerà tutti, i suoi collaboratori, i suoi produttori, i suoi amici e i suoi figli e i suoi spettatori strabiliati e quelli timorosi che non hanno mai osato esserlo. Malgrado tutto questo non gli devo nessun rispetto. Perché? Perché lo sapeva.
Dopo questa mancanza di rispetto ragionata me ne sto zitto ed ecco la conclusione del mio discorso.
Un giorno uno dei nostri amici comuni, il poeta André de Richard, che ammirava, muore. E' d'altronde grazie a lui che diventai amico di Bunuel, questo meticcio grande e superbo (mi tradisco ecco che faccio ancora l'elogio di Luis Bunuel). Dunque questo amico muore. A Bunuel vivo chiedo che parli alla radio del nostro amico morto. E lui mi risponde: "Non parlo mai degli amici morti. Dò loro delle stelle come per i ristoranti: cinque stelle a Sadoul, tre stelle a de Richard".
Rido felice delle parole di Bunuel. E le rispetto. Certo senza rispetto. Quante stelle per don Luis? Si direbbe il titolo di un gioco di società. La società di don Luis è un firmamento.


Da:  L'occhiu anarchico  del cinema. Luis Bunuel (a cura di Valentina Cordelli e Luciano De Giusti) Editrice il Castoro 2001. Pagina 240.

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