Mariuccia
Ciotta
Il
canadese armeno è perseguitato da ombre cangianti, appostate nelle
pareti o sotto la manica di una camicia dove è impresso a fuoco il
numero del lager, Remember, il film precedente, caccia al
nazista, corpo mutevole perché la verità è un effetto morphing.
Guardi e non riconosci più l'altro, lo stesso. Il perturbante di
Atom Egoyan fluisce tra le immagini di Guest of Honour
(concorso) in un percorso hitchcockiano pervaso dal malessere
dell'indicibile, che sia anche un piccolo dettaglio sfuggito
all'ispettore sanitario Jim (David Thewlis). Toronto multietnica
separa i cinesi dai persiani e i portoghesi dai turchi in un
groviglio di bucce e incrostazioni, escrementi di topo e orecchie di
coniglio fritte, specialità del posto, che affollano le cucine dove
solo Jim può entrare alla ricerca della verità. Flash-back
raccontato dalla figlia Veronica (Laysla De Oliveira) al padre Greg
(Luke Wilson), in dissolvenza virtuale con il reverendo Toller di
First Reformed. Paul Schrader
è
di Grand Rapids, a due passi da Toronto. Confessioni
inaspettate. Punizioni indebite. Severità calviniste. Chi era
davvero Jim che ora giace in una bara? Amava il suo roditore
domestico, Benjamin, preservato dalle ricette orientali, Jim così
mite da risultare al di là di ogni sospetto. La sua mano destra
stringeva quella dell'amante durante il saggio pianistico della
figlioletta mentre dall'altro lato sedeva la moglie malata di cancro?
Impossibile perché in quel momento Jim girava un film, quello di
Veronica pianista. Ma i controcampi ingannano e il regista ci illude
con riflessi e falsità, sovrappone il viso di un bambino a quello di
un adulto. Sarà lui? Atti incompiuti, sospensione del giudizio. Nel
labirinto di Egoyan c'è il senso di colpa che va di padre in figlia,
persecuzione ineluttabile, ogni cosa ne nasconde un'altra. Il
congegno di Guest of Honour in apparenza suona leggero come i
calici che vibrano al tocco delle dita, prologo del film, anche se lo
spettro del nazista con il grembiule tirolese, si beve birra nel
ristorante ispezionato, rilancia Christopher Plummer, il segugio
delle SS. Jim cerca il vero colpevole che ha mandato la figlia in
carcere, Mike (Rossif Sutherland), l'autista dello Scuolabus,
ossessionato dalla maestra d'orchestra, Veronica, che da piccola vide
la morte correre sul fuoco purificatore. Ancora bambini, quelli di Un
dolce domani, che pretendono giustizia, bambini morti, uccisi
dallo spettacolo abietto. Non verrà il Santa Claus di Levi Strauss
a portare doni come ricompensa, il Babbo di Egoyan è anche lui
colpevole. In un gioco di specchi le parti si invertono. Veronica ha
molestato il suo studente minorenne, bello come Narciso? Oppure è
lui compiaciuto della sua immagine, testimone mancato? Classicità
perversa nello sguardo, Guest of Honour è un perfetto
detective-movie mentale, dove la caccia non è più al cattivo ma
all'innocente.
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