venerdì 6 settembre 2019

Atom Egoyan, caccia all'innocente




Mariuccia Ciotta

Il canadese armeno è perseguitato da ombre cangianti, appostate nelle pareti o sotto la manica di una camicia dove è impresso a fuoco il numero del lager, Remember, il film precedente, caccia al nazista, corpo mutevole perché la verità è un effetto morphing. Guardi e non riconosci più l'altro, lo stesso. Il perturbante di Atom Egoyan fluisce tra le immagini di Guest of Honour (concorso) in un percorso hitchcockiano pervaso dal malessere dell'indicibile, che sia anche un piccolo dettaglio sfuggito all'ispettore sanitario Jim (David Thewlis). Toronto multietnica separa i cinesi dai persiani e i portoghesi dai turchi in un groviglio di bucce e incrostazioni, escrementi di topo e orecchie di coniglio fritte, specialità del posto, che affollano le cucine dove solo Jim può entrare alla ricerca della verità. Flash-back raccontato dalla figlia Veronica (Laysla De Oliveira) al padre Greg (Luke Wilson), in dissolvenza virtuale con il reverendo Toller di First Reformed. Paul Schrader è di Grand Rapids, a due passi da Toronto. Confessioni inaspettate. Punizioni indebite. Severità calviniste. Chi era davvero Jim che ora giace in una bara? Amava il suo roditore domestico, Benjamin, preservato dalle ricette orientali, Jim così mite da risultare al di là di ogni sospetto. La sua mano destra stringeva quella dell'amante durante il saggio pianistico della figlioletta mentre dall'altro lato sedeva la moglie malata di cancro? Impossibile perché in quel momento Jim girava un film, quello di Veronica pianista. Ma i controcampi ingannano e il regista ci illude con riflessi e falsità, sovrappone il viso di un bambino a quello di un adulto. Sarà lui? Atti incompiuti, sospensione del giudizio. Nel labirinto di Egoyan c'è il senso di colpa che va di padre in figlia, persecuzione ineluttabile, ogni cosa ne nasconde un'altra. Il congegno di Guest of Honour in apparenza suona leggero come i calici che vibrano al tocco delle dita, prologo del film, anche se lo spettro del nazista con il grembiule tirolese, si beve birra nel ristorante ispezionato, rilancia Christopher Plummer, il segugio delle SS. Jim cerca il vero colpevole che ha mandato la figlia in carcere, Mike (Rossif Sutherland), l'autista dello Scuolabus, ossessionato dalla maestra d'orchestra, Veronica, che da piccola vide la morte correre sul fuoco purificatore. Ancora bambini, quelli di Un dolce domani, che pretendono giustizia, bambini morti, uccisi dallo spettacolo abietto. Non verrà il Santa Claus di Levi Strauss a portare doni come ricompensa, il Babbo di Egoyan è anche lui colpevole. In un gioco di specchi le parti si invertono. Veronica ha molestato il suo studente minorenne, bello come Narciso? Oppure è lui compiaciuto della sua immagine, testimone mancato? Classicità perversa nello sguardo, Guest of Honour è un perfetto detective-movie mentale, dove la caccia non è più al cattivo ma all'innocente.




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