mercoledì 29 marzo 2023
Il cinema camerunese perde i suoi pilastri. Muoiono i pionieri Jules Takam e Alphonse Béni
ROBERTO SILVESTRI
Il cinema africano in questi giorni ha perso due suoi pionieri camerunesi, Jules Takam, morto nell’ospedale Lariboisière di Parigi il 9 marzo scorso a 81 anni. E Alphonse Béni, deceduto in patria tre giorni dopo, a 77 anni, paradossalmente in povertà visto che rappresentava l’ala più commerciale del cinema di Douala.
L’anno scorso era anche scomparso Jean-Paul Ngassa, formato all’Idhec di Parigi negli anni 50 e autore del primo cortometraggio del paese, L'aventure en France (1962) 15’, codiretto con Philippe Brunet; di un altro corto, La grande Case Bamiléké (1965) di 35’, coregia di W. Hamon e del primo lungometraggio, Une nation est née (1972) un documentario che festeggiava i primi 10 anni di indipendenza nazionale. Segretario generale della Federazione panafricana dei cineasti (FEPACI), dal 1972 al 1976, dopo aver creato, con l’appoggio del regime di Amadou Ahidjo, Cameroon News, un giornale che aveva il compito di sostenere la produzione audiovisiva pubblica e dopo aver fondato e diretto, dal 1973, il Fondo per lo sviluppo industriale del cinema (FODIC) questo cineasta che veniva da Bana Bafang, Camerun occidentale, dove era nato nel 1939, è stato bruscamente licenziato per motivi politici, sostituito da un incompetente (un ingegnere agricolo) e per la delusione ha abbandonato definitivamente il cinema dedicandosi all’avvocatura.
Jules Takam era più conosciuto in Italia per aver partecipato alle mitiche “Giornate del cinema africano di Perugia”, create nei primi anni 80 da Mohamed Challouf (un regista tunisino che attualmente sta girando un documentario proprio sul cinema camerunese) dove ha presentato L'appet du gain (L’esca del guadagno, 1979) il suo primo lungometraggio, un poliziesco molto politico e pericolosamente polemico con la Francia, per la sua rapacità neocoloniale, ambientato in un paese “immaginario” dell’Africa subsahariana la cui banca centrale viene derubata da mafiosi europei con la complicità di un gruppo di alti funzionari locali golpisti.
Nato il 15 novembre 1941 a Bamendjou, nella regione occidentale del paese, in una nobile famiglia poligama, studia e lavora come sarto a Douala, e con la vendita del suo negozio di camicie si paga gli studi superiori al Conservatoire libre du cinéma français di Parigi (dove ha studiato anche Dikongue-Pipa) e lavora come montatore a Antenne 2 (ora France 2) girando nel 1972 il suo corto d’aesordio, L'Attente (L’attesa, 16').
Assistente della grande montatrice francese Andrée Davanture (che ha affiancato l’esplosione artistica dei film-maker africani tra gli anni 70 e 80) ha partecipato alla lavorazione di Muna Moto (1975) di Jean-Pierre Dikongué Pipa, considerato dai critici il capolavoro del cinema camerunese e vincitore del primo premio, Yennenga Stallion, al Fespaco. Del 1998 è la commedia Le Cercle du pouvoirs codiretto con l’Ettore Scola del cinema camerunese, Daniel Kamwa, e tratto dalla sceneggiatura di Taka N’Deussa scritta nel 1987. E’ una satira sul potere del denaro dopo la svalutazione del franco CFA nei paesi africani francofoni. L’insuccesso commerciale del film lo costringe a cambiare lavoro, e diventa agente a contratto presso l'Assistenza Publica Sanitaria, pur continuando a scrivere sceneggiature che, come ha raccontato il regista congolese David-Pierre Fila al giornalista Christian Eboulé, erano soprattutto serie pensate per la televisione.
Alphonse Béni, soprannominato il "ninja nero" ha iniziato la sua carriera come attore in Francia, tra erotismo e soft porn. Poi, tornato in Camerun, ha preferito un cinema di impegno commerciale e popolare, dirigendo film musicali, western o d’azione, interpretari da Richard Harrison, icona americana del cinema bis, o ispirati a Bruce Lee, come Cameroon Connection (1985). L'ispettore Baïko indagando su un omicidio incontra Bruce Le, sosia del grande filosofo-lottatore di Hong Kong. C’è anche Paco Rabanne. Questi film lo portano a Hong Kong, e con Godfrey Ho, partecipa come attore a Black Ninja (Il ninja nero, 1987), al fianco di Richard Harrison. Del 2005 l’ultimo lungometraggio, La Déchiure.
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