Piero Manzoni |
di Roberto Silvestri
Il poeta è stanco di ondeggiare quotidianamente tra la figura rossa dello sciamano e quella nera del funzionario
Adriano Spatola
Adriano Spatola, poeta del gruppo 63 |
Ci sono due nuovi libri che consiglio appassionatamente agli appassionati di cinema. Uno è Gruppo 63 - Antologia, Critica e teoria (Bompiani editore, euro 19, 50). L'altro è Piero Manzoni Vita d'artista di Flamino Gualdoni, edizione Johan&Levi, euro 27. Perché agli appassionati di cinema? Perché i rapporti tra artisti visivi e cinema in quel frangente sono strettissimi e fecondi. Non solo Antonioni e Fellini, ma il cinema di genere, Mario Schifano, Franco Brocani, gli underground, Morire gratis di Sandro Franchina lo dimostrano. Adesso, invece....
Nanni Balestrini, del Gruppo 63 |
Potere Operaio collage di Nanni Balestrini (1972) |
Otto Muehl "Mama and Papa" |
Otto Muehl processato (e condannato) |
Otto Muehl, happening |
Piero Manzoni, la linea più lunga del mondo |
Sergio Lombardo. Mappa minimale tiroidale a sette colori (1998) |
Il recente interesse anche editoriale per le pubblicazioni e le provocazioni del Gruppo 63 - critici, artisti e scrittori esporatori dei nuovi mondi dell'arte, che furono un po' il versante italiano di Tel Quel e delle neoavanguardie artistiche, cinematografiche e letterarie europee - e la ripubblicazione di alcuni romanzi ormai classici prodotti in quel decennio incandescente (come la impressionante costruzione cut-up operaista intitolata Vogliamo tutto di Nanni Balestrini) - attualizzano un altro interessante e nuovissimo saggio di Luca Caminati, professore genovese di Film Studies che insegna a Montreal e che Postmediadata ha appena edito (sia in versione italiana che in traduzione inglese) e che si intitola Il cinema come happening - il primitivismo pasoliniano e la scena italiana degli anni sessanta (pagine 64, euro 12,60).
Luca Caminati, autore anche di un saggio su Rossellini documentarista |
Il saggio non si dilunga sui rapporti iconografici, già molto ben studiati, tra l'immagine cinematografica pasoliniana e la pittura antica - medievale, rinascimentale, manieristica e barocca - ripetutamente studiata attraverso Longhi e i suoi corsi di Bologna, citata e 'evocata' come antidoto all'immagine piatta, superficiale, consumabile e gastronomica dilagante dall'era del boom in poi - con fumetto cinema pubblicità e televisione a molestare, abusare e dissacrare letteratura scultura e pittura 'alta', scandalizzando privilegiate baronie e caste trombonesche - e non solo nei film 'in costume mitico e adamitico'.
Pasolini in Africa per gli appunti su un'Orestiade |
Pier Paolo Pasolini. Appunti per un'Orestiade africana |
Pier Paolo Pasolini Appunti per un'Orestiade africana |
Pier Paolo Pasolini. Appunti per un'Orestiade africana |
Pier Paolo Pasolini e la camera in spalla |
La tomba di Adriano Spatola |
Gunther Brus fa riemergere il rimosso nazismo in Austria |
Performance di Rudolf Schwarzkogler |
Otto Muehl, "Astronauta" |
Piero Manzoni e la linea più lunga del mondo |
Nanni Balestrini |
Gunther Brus |
La Pravda dell'epoca, organo ufficiale del partito comunista sovietico, depositario unico della verità rivoluzionaria, anche se a sovranità limitata, definiva il Gruppo 63, che aveva ben poche simpatie per il troppo poco lavorato realismo soprattutto socialista e che comprendeva nelle sue file non pochi critici e artisti di alto livello, ancora iscritti al Pci, come Elio Pagliarani e Edoardo Sanguineti, 'la tipica interfaccia culturale borghese del neocapitalismo'.
Tecnocrati affamati di potere accademico e non solo, che traghettavano nell'arte e nella cultura, acriticamente, le tecniche combinatorie e sperimentali che il neocapitalismo stava applicando in fabbrica e nella società per massimizzare sfruttamento e profitti trasformando la produzione artistica in un gioco già robotico, in 'merci prodotte elettronicamente a mezzo merci'.
Piero Manzoni. Fiato d'artista |
Sergio Lombardo |
Il primo principio è quello della spontaneità. Valorizzare i comportamenti umani spontanei in quanto involontari, utomatici, incontrollabili, irripetibili, imprevedibili e soprattutto non simulabili: vientando ogni possibile 'finzione di spontaneità' o atteggiamento spontaneisico.
Secondo primncipio, o principio dell'interattività: stimolare l'espressione dello spettatore (interpretazioni proiettive, spaesamento) vientando ogni espressione dei contenuti personali dell'artista (astinenza espressiva).
Terzo principio o principio dell'eventualità: inventare oggetti-stimolo capaci di provocare lo spettatore sul piano della realtà (evento), vietando la rappresentazione fittizia di mondi virtuali (finzione artistica, rappresentazione illusionistica, stimolazione prospettica).
Quarto principio o principio della strutturalità: vincolare la forma dell'oggetto stimoloalla più semplice regola generativa in grado di garantirne la massima funzionalità estetica (struttura), vietando la libertà compositiva dell'artista (composizione lirica).
Quinto principio o principio di minimalità: nella produzione dell'oggetto stimolo scegliere sempre la via più breve e più semplice (minimalismo), vietando l'uso di scelte arbitrarie, ispirate o poetiche (creatività, liricità).
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